La valuta ufficiale del Giappone è lo yen, indicato con il simbolo ¥, scritto con il kanji 円 e pronunciato dai giapponesi «en». Le monete e le banconote sono facilmente identificabili: le monete sono da ¥1, ¥5, ¥10, ¥50, ¥100 e ¥500, mentre le banconote hanno tagli da ¥1.000, ¥2.000, ¥5.000 e ¥10.000.
Anche sulle monete e sulle banconote troviamo alcuni aspetti della cultura e dello stile giapponese.
•Nella moneta da ¥1 (ichi en) c’è un alberello, che simboleggia la sana crescita del Giappone. Questa moneta è di alluminio ed è molto leggera.
•Nella moneta da ¥5 (go en) c’è uno stelo di riso che cresce fuori dall’acqua. Questa moneta è perforata al centro ed è di bronzo.
•Nella moneta da ¥10 (juu en) c’è la Phoenix Hall del Byōdō-in, un tempio buddista a Uji, Kyoto, costruito originariamente nel 998 nel periodo Heian, patrimonio mondiale dell'UNESCO per la sua longevità e la collezione di tesori nazionali.
•Nella moneta da ¥50 (gojuu en) ci sono dei crisantemi (Kiku), simbolo della casa imperiale giapponese. Questa moneta è perforata al centro ed è d’argento.
•Nella moneta da ¥100 (hyaku en) ci sono i fiori di ciliegio (sakura), essi simboleggiano la natura effimera della vita e sono un importante aspetto della tradizione culturale giapponese.
•Nella moneta da ¥500 (gohyaku en) c’è la pianta di Paulownia (kiri). Il suo fiore è considerato il simbolo del primo ministro del Giappone e del Gabinetto. Il legno, invece, è usato per fare il koto, uno strumento musicale a corde considerato lo strumento nazionale del Giappone e per la produzione dei Geta, i caratteristici zoccoli rialzati giapponesi.
La maggior parte dei distributori automatici accettano tutti i tipi di moneta (persino le banconote, come quelle da ¥1000) eccetto le monete da ¥1 e da ¥5, ed alcuni distributori non accettano le vecchie monete da ¥500 perché spesso la gente usava al loro posto vecchie monete sudcoreane di valore assai inferiore.
I telefoni pubblici accettano monete da ¥10 e da ¥100, oppure schede telefoniche prepagate.
Le banconoteSulla parte frontale della banconota da ¥ 1.000 (sen en) c'è Noguchi Hideyo, un famoso medico giapponese che ha compiuto importanti ricerche sulla cura di diverse malattie, sul retro, invece, c'è un'immagine del monte Fuji.
Sulla parte frontale della banconota da ¥2.000 (nisen en) c’è il monumento Shureimon, la porta del castello Shuri, uno dei simboli più noti di Okinawa. La parte superiore della porta recita “Paese della cortesia”, a voler ricordare l’accoglienza e la cordialità della popolazione di Okinawa. Il retro della banconota raffigura Murasaki Shikibu, autrice di uno dei classici della letteratura giapponese, Genji Monogatari.
Questa banconota fu emessa nel 2000, ma è molto difficile da trovare, infatti si vede circolare di rado; il motivo è che non è utilizzabile nei vari distributori automatici che ci sono in Giappone, perché questi non hanno la possibilità di dare come resto delle banconote da ¥1000, ma solo monetine e in questo modo quest’ultime terminerebbero subito.
Sulla parte frontale dela banconota da ¥5.000 (gosen en) c'è il ritratto di Higuchi Ichiyoo, conosciuta anche come Higuchi Natsuko, una scrittrice famosa per aver scritto Takekurabe e Nigorie, due tra i suoi lavori più apprezzati. Sull'altro lato della banconota è raffigurata una pianta d'iris disegnata da Ogata Koorin.
Sulla parte frontale della banconota da ¥10.000 (ichiman en) c'è Fukuzawa Yukichi, educatore del periodo Meiji cui si deve la fondazione della Keiō Daigaku, una delle università più prestigiose del Giappone.
Sul retro della banconota è raffigurata la statua della fenice che si trova nel tempio Byōdō-in, nella città di Uji.
Questa banconota è leggermente più lunga delle altre banconote giapponesi ed è la banconota di maggiore valore al mondo.
Fonte